Ma'an lil-Hayat, un centro per disabili intellettivi a Betlemme

2016-12-27 16:18:00
“Ma'an lil-Hayat”, in arabo insieme per la vita. È il nome di un centro a Betlemme dove giovani e adulti con difficoltà intellettive possono riunirsi, lavorare e fare amicizia. Il progetto fa parte della Comunità dell'Arca, federazione internazionale fondata nel 64 in Francia da Jean Vanier, e la sua storia inizia nel 2009. MAHERA NASSAR GHAREEB Direttrice e Fondatrice Ma'an lil-Hayat “Avevo colto il bisogno di questi posti nella nostra società. Molte persone e molte famiglie facevano domanda per i propri figli, ma c’erano posti per accoglierli. Queste due combinazioni, il bisogno della società e il fascino per la missione e la visione de l’Arche, mi hanno fatto pensare che ci voleva un posto così”. Una volta ottenuto il permesso, il logo e il nome da parte dell’Arche, rimaneva da decidere la natura del centro. La prima idea è stata l’artigianato. MAHERA NASSAR GHAREEB Direttrice e Fondatrice Ma'an lil-Hayat Volevamo qualcosa che fosse davvero utile. Abbiamo iniziato a cercare e a chiedere alle persone cosa mancasse nella società palestinese e abbiamo scoperto che nessuno usava la lana. O la gettavano o la bruciavano! Il centro, tuttora l’unico a lavorare con il feltro, ora ha due sedi, Betlemme e Dar Sala, dove accoglie rispettivamente 21 e 7 “membri chiave”, come vengono chiamati gli ospiti. Nella società palestinese la maggior parte delle persone con disabilità vive con la propria famiglia. Ecco perché si è scelto di aprire un centro diurno. AMAL ABU ZELAF Assistente sociale “Di solito vengono alle 8.30 di mattina. Iniziamo la giornata insieme con un canto, non appena dandoci il buongiorno. Poi ci comunichiamo le notizie pubbliche e poi andiamo a lavoro alle 9. Alcuni possono darsi molto da fare, altri no. Assegniamo a ognuno il compito che può svolgere”. SALEM Membro chiave Ma'an lil-Hayat My name in Salem, I live in Beit Jala, in Jemima. I work in this place. Mi chiamo Salem e vivo in Beit Jala, a Jamima. Lavoro qui. Mi piace tutto! Ogni giorno si recupera la lana da vari contadini di Betlemme e la si porta al centro per riciclarla. Il primo step consiste nella pulizia e nel trattamento della materia prima. Poi, una volta fatta asciugare, inizia la lavorazione, in tre diverse stanze, fino alla rifinitura e al packaging finale. “Far conoscere i doni delle persone con disabilità intellettuali e lavorare insieme per una società più umana”. Il motto de l’Arche prende carne fra i corridoi del Ma’an lil-Hayat di Betlemme.

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