Un Natale di speranza

2019-12-17 16:37:11
E’ difficile immaginare il Natale in un paese che ha sofferto e ancora soffre molto; l’Iraq: prima a causa delle persecuzioni dello stato Islamico, oggi per le proteste antigovernative. Ma dalla polvere della Piana di Ninive, giungono immagini di speranza S.E. Mons. YOUHANNA BOUTROS MOSHE Arcivescovo siro cattolico di Mosul “Con tanto piacere vorrei darVi una bella notizia. Nella citta di Mosul , colpita dalla guerra, con chiese distrutte, case distrutte, sia di cristiani che di musulmani, da questa città distrutta , lo scorso 7 dicembre abbiamo riaperto una nuova chiesa.” Ritornare, ricostruire, ricucire le ferite. Prima dell’ arrivo del Daesh, a Qaraqosh vivevano quasi 50000 persone, oggi, come ci racconta il vescovo siro cattolico, sono poco più di 5000 le famiglie che hanno fatto ritorno. Le difficolta sono ancora molte. S.E. Mons. YOUHANNA BOUTROS MOSHE Arcivescovo siro cattolico di Mosul “A causa della situazione politica difficile le famiglie hanno pensato di abbandonare il paese- ancora una volta- perché hanno perso la fiducia nella ricostruzione. Per questo abbiamo assistito negli ultimi giorni all’emigrazione di diverse famiglie che stanno lasciando l’ Iraq. Nell’ ultimo periodo 50 famiglie sono già emigrate. E questa cosa è molto triste per noi, e anche pericolosa. Speriamo che la situazione cambi e migliori e che le famiglie decidano di tornare.” FIRAS TAMAS Cristiano di Qaraqosh “Noi non pensavamo di lasciare il paese pero a causa di questa situazione che affligge l’ Iraq e la non cura del paese da parte del governo anche se la situazione politica di Qaraqosh è tranquilla, pensiamo ai nostri figli, al loro futuro come cresceranno, dove studieranno, cosa faranno? Allora ho cominciato a pensare che se continua cosi la situazione nel paese , ci toccherà lasciare per costruire un nuovo futuro, migliore per i nostri figli.” Un Natale di assoluta sobrietà è quello che la comunità cristiana si appresta a vivere. Niente addobbi per le strade o manifestazioni pubbliche ma la gioia nei cuori nell’attesa del Salvatore. S.E. Mons. YOUHANNA BOUTROS MOSHE Arcivescovo siro cattolico di Mosul “Il paese adesso sta affrontando una situazione molto particolare, triste, noi come cristiani abbiamo deciso di togliere le decorazioni, manifestazioni esteriori, e vivere quella gioia nel cuore , nella spiritualità che appartiene a noi come cristiani. Questo per mostrare all’Iraq che noi ne siamo parte, che condividiamo la medesima sofferenza di coloro che protestano al sud e al centro perché anche a noi è toccato soffrire quando eravamo rifugiati in Kurdistan.” Un appello da questa terra martoriata che ha ancora bisogno di preghiera e di aiuto materiale. FIRAS TAMAS Cristiano di Qaraqosh “La chiesa fa di tutto e continua a farlo per aiutarci a restare e non lasciare il paese, per cui ci offre la sicurezza per restare e noi speriamo che con questo Natale tutto cambi, che la gioia della venuta di Gesù cambi la situazione e che sia pace in tutta la terra , specialmente in Iraq.” BUONE FESTE E BUON NATALE

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