“Nato Gesù a Betlemme”: una indicazione storico-geografica... una scelta divina

2018-12-24 13:29:22
“ In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il centimento di tutta la terra. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, sali in Giudea alla Città di Davide chiamata Betlemme..Mentre si trovavano il quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perche per loro non c´era posto nell´alloggio”. ( Lc 2, 1-8) Narrazione biblica proclamata in tutte le lingue in questa notte santa. E qui nella città della nascita di Gesù la notte è illuminata dalle luci della città e dalla presenza numerosa della popolazione locale e dei pellegrini sulla piazza della Mangiatoia. Luogo in cui famiglie cristiane ma anche musulmane si incontrano per vedere il presepio A pochi metri dalla Piazza, la grotta della Natività, che, dopo una lunga giornata di visite, viene preparata per la notte Santa. Nella chiesa di Santa Caterina per la Messa di mezzanotte sono presenti come ogni anno insieme ai fedeli locali, l’ autorità palestinese, con il presidente Abu Mazen, gli ambasciatori, ed i pellegrini. Ed è davanti a loro che l'amministratore apostolico del patriarcato latino di Gerusalemme, Mons. Pierbattista Pizzaballa tiene la sua Omelia. “Nato Gesù a Betlemme”: non è soltanto una indicazione storico-geografica, ma una scelta divina. Nascere qui, in un luogo determinato, in una città di questa terra è ciò che Dio ha voluto da sempre, poiché Egli ama le città degli uomini. Se la Bibbia comincia in un giardino, si conclude poi in una città, la santa Gerusalemme. Il nostro Dio è un Dio di città, che abita le città, perché è un Dio con gli uomini, Immanuel. Noi chiediamo al Bambino di Betlemme e ai sue genitori l’aiuto per continuare ad essere, come Loro, presenza di pace in questa terra. Perché le nostre città senza i cristiani saranno più povere e i nostri cristiani senza le loro città rischiano di smarrire il cammino. Noi chiediamo che la Sua Parola e la nostra preghiera trovino ascolto nel cuore di chi detiene l’autorità politica e sociale. Noi non vorremmo più piangere per il rifiuto, per l’estrema povertà, per le tante sofferenze che affliggono il nostro popolo. Noi vorremmo che, grazie alla buona volontà di tutti, Dio possa continuare ad abitare nelle nostre città. Dopo la celebrazione solenne della santa Messa, Mons. Pizzaballa seguendo l’antica tradizione , porta il bambinello nella Grotta dove è nato. Un gesto , memoria della storia della nostra redenzione.

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