Gaza: tra la morsa dell’assedio e la speranza nella fede

2019-12-18 12:00:44
E’ Gesù che ha illuminato la casa quando l'elettricità è stata interrotta, Gesù ha illuminato la casa con una candela. Grazie Dio. Che cosa posso dirti sulla situazione a Gaza? Lo giuro su Dio, non so cosa dire ... cosa dirti? E’ un nostro diritto, non dovrei chiedere per questa cosa, perché dovrebbe essere un mio diritto. Sono cristiani, veramente! Questo significa che preferiscono perdere la loro vita piuttosto che la loro fede. Una bambina è venuta da me dicendo: perché la nostra scuola è stata danneggiata durante la guerra? Ha aggiunto: la mia classe non c’è più, tutto è andato distrutto. Questo mi ha fatto piangere. Anche la bambina è stata turbata dalla distruzione della sua scuola. Penso, e prima di tutto, vedo stanchezza. E’ difficile trovare lavoro, è difficile infondere speranza per il futuro nei nostri giovani perché fanno molte domande sul loro futuro, sul lavoro, sulla famiglia. Li comprendo, perché cose che sono molto nomarli in altri paesi come muoversi, andare da un posto all’altro, in Palestina diventano difficili. Qualche volta servono settimane per percorrere pochi chilometri, a causa della necessità dei permessi e altre cose. Mi sento come in custodia e non c'è posto, dove posso andare. Se voglio uscire, non posso perché è tutto chiuso, da tutti i lati. Non possiamo andare o venire. Viviamo tutti in una grande prigione.

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