Al termine di tre anni di lavori, la Custodia di Terra Santa ha inaugurato il nuovo centro servizi Dar Al-Majus, “Casa dei Magi”, a pochi metri dalla basilica della Natività, a Betlemme. Il centro sarà gestito dall’Associazione “Pro Terra Sancta”.
Fr. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
“I Magi sono il simbolo della saggezza, di chi si mette in ricerca, quindi questo dovrebbe essere un centro in cui si ha il coraggio anche di fare cultura, di recuperare il valore della cultura locale palestinese e di Betlemme, tutta e in tutta la sua storia. Poi i magi sono anche il simbolo di chi sa donare”.
L’evento di inaugurazione del Centro è iniziato con una Messa di ringraziamento nella chiesa di Santa Caterina, presieduta da Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, con la partecipazione di numerosi fedeli. Nell’omelia, il Custode ha parlato di Dar Al-Majus come un’espressione dell’amore cristiano, augurandosi che quest’opera diventi un luogo in cui le persone, specialmente i giovani, possano imparare la nuova giustizia di Gesù, che è amore, riconciliazione e pace.
È seguito l’incontro con le autorità all’esterno di Dar Al-Majus. Qui Fr. Patton ha sottolineato che i Magi ci insegnano che ricchezza, potere, conoscenza e cultura, se uniti alla sapienza creano una mentalità del donare, mentre senza sapienza, diventano pericolosi. Da parte sua, il sindaco di Betlemme ha espresso il suo apprezzamento per questa “realizzazione nazionale, sociale e culturale” e ha sottolineato che la comunità locale ha bisogno di istituzioni come questa. Donatori e sostenitori di quest’opera hanno ricevuto un omaggio in segno di gratitudine.
Fr. Patton ha quindi tagliato il nastro e ha benedetto l’edificio.
NAILA NASSER
Assistente sociale - Associazione “pro Terra Sancta”
“Al primo piano c’è un negozio, in cui sono esposti e acquistabili i prodotti di varie organizzazioni che si occupano di persone svantaggiate o con bisogni speciali. Noi siamo un mezzo diretto per creare un mercato per questi prodotti, in modo che il guadagno ritorni a queste organizzazioni”.
Ci sono anche sale riunioni che permetteranno a molti artisti di esporre le proprie opere. L’edificio contiene anche una sala che offre ai visitatori un'esperienza immersiva, attraverso un video, che in un intreccio tra storia cosmica e vicende storiche, porta a Gesù, “centro del cosmo e della storia”, e fulcro della Basilica della Natività.
All’ultimo piano c’è la cucina, per corsi professionali.
NAILA NASSER
Assistente sociale - Associazione “pro Terra Sancta”
“Abbiamo selezionato otto donne interessate a questa attività, che hanno sofferto per il coronavirus, e abbiamo offerto loro un corso di cucina”.
RULA BANDAK
Betlemme
“Ringraziamo ‘pro Terra Sancta’ per averci dato l’opportunità di imparare la cucina e l’arte dell’ospitalità e per supportarci nel trovare un lavoro anche per il nostro futuro”.
Fr. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
“Betlemme è stata la parte più sofferente durante la pandemia. La comunità cristiana di Betlemme vive soprattutto dell’indotto dei pellegrinaggi. Senza pellegrini e senza turisti, i cristiani di Betlemme hanno sofferto molto. Il ritorno dei pellegrini dovrebbe – sempre ispirandosi ai Magi – innescare anche un circolo virtuoso”.
Dar Al-Majus è anche la nuova sede dell’Associazione “pro Terra Sancta”, che opera non solo per sostenere la comunità locale, ma anche per arricchire i pellegrinaggi.
VINCENZO BELLOMO
Associazione pro Terra Sancta – Betlemme
“Costruiamo un ponte ‘sociale’. Quando pellegrini e turisti vengono a visitare i luoghi santi, di solito non hanno abbastanza tempo per parlare con le persone del posto, con le ‘pietre vive’, quindi facciamo la nostra parte per organizzare loro delle visite a Betlemme e Gerusalemme per conoscere la loro vita, oltre a visitare i luoghi santi”.
Fr. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
“Mi immagino i pellegrini come i Magi, che vengono e visitano questo luogo, visitano la basilica, visitano le tante altre belle cose che ci sono a Betlemme - il Campo dei pastori, la Grotta del latte – e poi tornando ai loro paesi, un po’ come i Magi, e incoraggiano altri a venire qui e fare questo tipo di esperienza”.
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