Il giorno di Natale coincide con l’inizio della festa ebraica di Hanukkah, che commemora gli otto giorni nei quali la rivolta iniziata dalla famiglia degli Asmonei, nel II sec. a. C., riuscì a rovesciare la tirannia dei seleucidi sulla Giudea, ripristinando il culto e la fede nel Dio Vivente. Secondo una tradizione orale, dopo i combattimenti, i sacerdoti non trovarono sufficiente olio d'oliva per mantenere accesa la menorah del Tempio, e così avvenne un miracolo nel miracolo. Il poco olio non si consumó, come non si era consumata la fede di quei pochi che avevano, in effetti, illuminato i molti. Da lì l'usanza di accendere ogni giorno una lampada del candelabro a otto braccia, piú uno, chiamato hannukia. ANGELA POLACCO Comunità ebraica italiana di Gerusalemme È una celebrazione molto sentita. Semplicemente perché coinvolge famiglie. Coinvolge i bambini soprattutto. È una celebrazione che capita tra l'altro in un periodo in cui ci sono altre feste delle luci; quindi, probabilmente c'è un antico legame con queste feste. Molto bella da vedersi. Questi nuclei familiari che non soltanto si muovono per andare in gita, ma organizzano tante attività familiari e al tramonto, tutti i giorni al tramonto, dopo il tramonto si recano fuori dalle case. Soprattutto sugli usci delle case, perché questo miracolo deve essere assolutamente pubblico, quindi la caratteristica è quella di vedere queste luci fuori dalle porte delle case. Angela ci spiega che la parola Luce è la 25esima a comparire nel libro della Genesi, cosí come il 25 di Kislev, o dicembre, tutte le tradizioni religiose ricordano liturgicamente un evento che corrisponde al mistero cosmico espresso nel solstizio d’inverno, per esempio il Natale di Gesú. Il giovane direttore del museo del tempio italiano di Gerusalemme, Daniel Niv, ci mostra tre hannukie di grande valore storico e simbolico. La prima è askenazita e proviene dalla germania, la seconda é stata ricavata dall’elmetto di un soldato austro ungarico, e infine la terza, alla quale sembra molto legato, che ha la forma di un palazzo signorile italiano, a evidenziare il legame tra questa festa e il tempio. Il museo di questa vivace comunitá ebraica di lingua italiana ospita e ospiterá diverse mostre, aperte a tutti, senza vincoli o barriere confessionali. DANIEL NIV Direttore museo del tempio italiano di Gerusalemme Non è certo un segreto che stiamo vivendo tempi abbastanza oscuri, questa festa parla di portare la luce nel mondo, la nuova mostra che stiamo allestendo in questo museo e aprirà il 24 dicembre si intitola proprio “La luce del mondo”, e presenterà i tesori di molte sinagoghe da ogni parte del mondo, inclusa, ovviamente, l’Italia. L’idea di fondo è quella di essere noi stessi la luce che siamo chiamati a portare nel mondo. Ricordarci di rimanere uomini, di rimanere gentili, esercitando la tenerezza e la compassione verso tutti gli altri uomini. Read More