Riforniva gli abitanti di Gerusalemme, è stata un punto di riferimento per la cura della popolazione e, a quanto narrano i documenti storici, fu creata poco dopo l’arrivo dei frati francescani in città, nel 1300. È la farmacia della Custodia di Terra Santa. La struttura è stata chiusa verso la metà del 900, ma oggi rappresenta una preziosa ricchezza dal punto di vista artistico e archeologico, grazie ai vasi, i manoscritti e i documenti accumulati nei secoli. Da qui si è deciso di realizzare una mostra nelle sale della Curia dei frati. SARA CIBIN Responsabile Progetto Terra Sancta Museum “L’idea è nata da un’occasione offerta dall’Università di Torino e dall’Ordine dei Farmacisti di Torino che si sono coinvolti nel progetto del Terra Sancta Museum circa un anno fa, iniziando un’attività di ricerca e di studio di documenti d’archivio e anche di questi vasi”. L’esito è la scoperta di una ricchezza di libri che raccontano la storia della farmacia e il modo di procedere scientifico. Tra questi sono stati scelti un erbario con gli ingredienti del farmacista, un manoscritto di ricette scritte con simboli alchemici e un volume più generico che mostra la stretta connessione fra il lavoro del farmacista e quello del medico. Oltre a questi si sono selezionati alcuni fra gli oltre 400 vasi conservati dalla Custodia. SARA CIBIN Responsabile Progetto Terra Sancta Museum “Abbiamo voluto scegliere degli esempi delle diverse scuole, quindi le diverse provenienze di questi vasi e le diverse forme, perché ovviamente la farmacia aveva bisogno di vasi che contenessero diverse formule farmaceutiche, liquidi, solidi, pillole; i vasi rappresentano quindi questi diversi utilizzi”. Prima di poter esser esposti i vasi devono passare attraverso alcuni passaggi di restauro. Il responsabile di tali attività è Mateusz, polacco, laureatosi alla Nicolaus Copernicus University di Torun e collaboratore della Custodia da cinque anni. MATEUSZ CHOROSIŃSKI Responsabile Restauro Reperti Archeologici Custodia Terra Santa “Sto restaurando la collezione della farmacia francescana, che consiste in oltre 420 pezzi singoli. Quasi tutti necessitano degli interventi, alcuni più ingenti, altri meno. Di solito hanno diverse parti mancanti, nei bordi, nella base, o nei manici... Li tratto usando gesso e aggiungendo colla polivinilica. Il passo successivo consiste nel dipingere le parti restaurate e quello finale nel proteggere i colori con delle resine acriliche”. I vasi risalgono al 17esimo o 18esimo secolo e il restauro di ognuno può durare dai pochi giorni fino ad alcune settimane. In un laboratorio della Custodia archeologi e restauratori lavorano quotidianamente perché un tale patrimonio non vada perduto e possa essere tramandato per altri secoli alle generazioni successive. Read More