Dopo duemila anni nuove scoperte sono venute alla luce nel Palazzo di Erode, noto come Herodion, a sud-est della città di Betlemme. Tra i più importanti ritrovamenti la scoperta di una sala reale, costruita nel 15 a.C. per ricevere Marco Agrippa, stretto collaboratore dell'Imperatore Romano Cesare Augusto. L'orgoglioso Re Erode, accompagnandolo nella sala reale, sorprese il suo ospite di alto rango con quest’opera.
MARC ABRAHAMI
Resp. conservazione delle opere d'arte dell’Herodion - Autorità israeliana per le Antichità
"Questi tipi di affreschi non si potevano trovare nei territori dell’ Impero Romano, ma solo a Roma. La maggior parte di questi sono disegni realizzati su gesso secco, perché gli autori non avevano avuto molto tempo a disposizione prima della visita di Agrippa."
La parte inferiore dell'affresco raffigura pareti in marmo rossastro, mentre nella parte superiore sono presenti rilievi verticali che rappresentano colonne in marmo con incisi motivi floreali. Sono raffigurate anche ampie finestre su paesaggi, in cui si intravedono animali come lupi e cervi. Su ogni lato della sala sono dipinte tre finestre.
Un video multimediale, contenente una simulazione della sala al tempo di Re Erode, aiuta il visitatore a comprendere meglio gli affreschi, i quali raffigurano anche paesaggi legati alle vittorie militari di Agrippa. Tra le più importanti c’è la battaglia di Azio contro Marco Antonio e Cleopatra e la sconfitta dell'esercito egiziano nel 31 A.C.
Erode costruì, sotto questa sala reale, un piccolo teatro, a sottolineare l’importanza data al suo ospite, Agrippa.
FUAD ABU TA'A
Restauratore - Autorità Israeliana per le Antichità
"Le colonne che vedete sopra non si trovavano nel corridoio di fronte alla sala degli ospiti del palazzo: le pietre che le compongono erano sparse nel sito e le abbiamo poi riunite."
Dopo aver visitato la sala reale, Erode accompagnò il suo ospite passando per il corridoio reale che conduce al palazzo in cima alla montagna, per ammirare il panorama mozzafiato.
YASHI YAHAV
Dir. staff conservazione dell'Herodion - Autorità Israeliana per la natura e i parchi
"Ci troviamo nel corridoio reale all’entrata del palazzo, e dall’altra parte vediamo tre piani di archi - in totale sono quattordici - tutti perfettamente conservati. La funzione di questi archi è quella di sostenere la montagna artificiale."
Il passaggio tra le mura del palazzo superiore è stato meticolosamente progettato in modo che l'aria fresca potesse fluire nelle profondità del palazzo e nei giardini, mentre i gradini sono stati posizionati nella zona ombreggiata della montagna, nella direzione in cui soffiavano i venti, cosicché il corridoio potesse rimanere fresco per tutto il giorno, anche nelle calde giornate estive, tipiche di questa regione semi-desertica.
Tra le altre scoperte archeologiche c'è anche un bagno romano, sul cui muro esterno è stata incisa, in epoca bizantina, una croce.
YASHI YAHAV
Dir. staff conservazione dell'Herodion - Autorità Israeliana per la natura e i parchi
"Il bagno romano era costituito da una stanza calda, al centro una stanza tiepida e poi una stanza fredda, in modo che il corpo non subisse uno shock termico."
Un bagno romano che si distingue anche per la sua cupola, unica nel suo genere.
YASHI YAHAV
Dir. staff conservazione dell'Herodion - Autorità Israeliana per la natura e i parchi
"E’ la più antica cupola rimasta intatta in tutto il Medio Oriente."
Durante i precedenti scavi era stato rinvenuto anche un anello di bronzo, decorato con una giara di vino, riportante l’iscrizione in greco "Pilato", il procuratore romano legato alla storia del processo di Cristo.
Gli scavi hanno anche portato alla luce un torchio, non ancora presentato al pubblico.
YASHI YAHAV
Dir. staff conservazione dell'Herodion - Autorità Israeliana per la natura e i parchi
"Questo è un contenitore molto grande con una capacità di quattrocento litri di vino. Vediamo qui contenitori molto grandi per la conservazione del vino. La parte interna dei vasi era rivestita con una sostanza per preservare il liquido, e sul fondo abbiamo trovato sedimenti di vino, mentre in quel contenitore ho trovato semi in fase di fermentazione, il che significa che non solo si conservava il vino qua, ma che qui veniva prodotto il vino del Re Erode."
L'Herodion rimane un mistero, gli scavi hanno infatti interessato solo il 25% della montagna, e ci sono dozzine di altre aree e gallerie che non sono state ancora scavate e di cui non si conosce l’ampiezza.
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