“Il Coraggio? E’ l’amore in movimento”. Suor Alicia tra le "Donne di Coraggio" 2021

2021-03-10 16:55:24
Sr. ALICIA VACAS MORO, cms Superiora provinciale delle Suore Missionarie Comboniane per il Medio Oriente Mi sembra che il coraggio sia semplicemente l’amore in movimento, l’amore in azione. Donne impegnate per la difesa dei diritti umani e nella lotta alle disuguaglianze, dalla Bielorussia alla Repubblica Democratica del Congo allo Sri Lanka…fino alla Terra Santa. Dove il “Premio Internazionale Donne di Coraggio”, assegnato dal Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America Antony Blinken alla presenza della first lady Jill Biden, nel 2021 ha raggiunto su indicazione dell’Ambasciata americana presso la Santa Sede anche la religiosa comboniana spagnola Suor Alicia Vacas Moro. JILL BIDEN First Lady USA Per 15 anni noi abbiamo voluto riconoscere l’operato di 15 donne in tutto il mondo che hanno scelto di lottare per qualcosa che è molto più grande di loro stesse. E oggi ci impegniamo nuovamente a sottoscrivere questo impegno, a riconoscere il loro coraggio, consapevoli che le nostre vite sono unite alle vostre in modo molto stretto. Poco dopo aver ricevuto - in occasione della Giornata Internazionale della Donna - il prestigioso premio Suor Alicia, infermiera, 48 anni, da 20 in servizio in Medio Oriente, punta subito i riflettori sull’ampio mondo delle religiose impegnate al fianco dei più poveri e vulnerabili. Sr. ALICIA VACAS MORO, cms Superiora provinciale delle Suore Missionarie Comboniane per il Medio Oriente Sono molto consapevole di avere una vita del tutto simile a quella delle mie consorelle sicuramente, ma anche di tante altre consorelle soprattutto qua, in Medio Oriente, dove tante di noi lavorano in situazioni difficili, precarie, incerte. Penso che l’unico senso che ha per me ricevere questo premio è quello di poterlo accogliere e condividere con tutte le sorelle che lavorano in questo contesto, e che magari tante volte non vengono conosciute o riconosciute nel loro servizio e nella loro dedizione. Dubai, Egitto, Gaza, poi Betania, a due passi da Gerusalemme. Un lungo lavoro con i palestinesi al di là e al di qua del muro, con i beduini del deserto, con i bambini dell’asilo, con i poveri, con i rifugiati, con le donne. E poi ancora paradossalmente nell’Italia invasa dal Covid, una zona del mondo sviluppata dove nel marzo 2020 non si riuscí a soccorrere tutti. Allora portò il suo aiuto alle sorelle comboniane anziane: 10 su 55 morirono nell’arco di sole due settimane. Sr. ALICIA VACAS MORO, cms Superiora provinciale delle Suore Missionarie Comboniane per il Medio Oriente Siamo a confronto con situazioni molto molto delicate, soprattutto tra la popolazione rifugiata nei diversi paesi dove lavoriamo, ma anche qui, con i nostri lavoratori palestinesi, con la gente con cui lavoriamo, con le famiglie dei bambini delle scuole. Il Coronavirus ha un impatto molto forte su tutte e su tutti, ma soprattutto sulle popolazioni e sui gruppi più poveri e più vulnerabili. I progetti continuano, anche se a Betania i bambini non possono ancora venire a scuola per la pandemia e Suor Alicia non può raggiungere Amman, in Giordania, sede dell’ufficio da cui coordinare tutte le attività dei missionari comboniani del Medio Oriente. Sr. ALICIA VACAS MORO, cms Superiora provinciale delle Suore Missionarie Comboniane per il Medio Oriente In questi giorni diverse persone mi hanno domandato “ma allora che cos’è il coraggio?”. Pensandoci un po’ mi sembra che il coraggio sia semplicemente l’amore in movimento, l’amore in azione. Che non si ferma di fronte agli ostacoli, alle sfide, alla paura, agli impedimenti. Penso che una cosa molto specifica delle religiose in questo contesto e in tutti i contesti sia la creatività dell’amore, ovvero l’essere capaci di mettere l’amore in movimento - con tanta creatività e in tanti modi diversi, con tante espressioni anche ministeriali e di servizio diverse: credo che in questo forse noi religiose siamo un po’specialiste, ed è bello che ciò venga riconosciuto e messo in luce.

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