Yavne: scoperta la più grande azienda vinicola conosciuta di epoca bizantina

2021-10-25 15:41:43
Gli scavi archeologici condotti dalla Autorità Israeliana per le Antichità nella città di Yavne, a sud di Tel Aviv, hanno portato alla luce un'enorme fabbrica di vino risalente al V secolo d.C. È considerata la più grande al mondo di quel periodo. Dott. ELIE HADAD Archeologo - Autorità Israeliana per le Antichità “Qui vi era una fabbrica composta da cinque grandi presse con al centro pavimenti calpestati. Il tutto era circondato da locali per la fermentazione del vino e da magazzini per la sua conservazione.” Tra i diversi locali si trovavano quattro grandi magazzini utilizzati per l'invecchiamento del vino che veniva fatto in lunghe giare, alcune delle quali sono state ritrovate completamente conservate. Queste venivano realizzate a loro volta in grandi fornaci presenti sul luogo. Il vino di Yavne era famoso per la sua grande qualità. Dott. ELIE HADAD Archeologo - Autorità Israeliana per le Antichità "Non era commercializzato solo a Yavne, ma anche nel bacino del Mediterraneo e in Europa attraverso i porti di Gaza e Ashkelon. Questo vino pregiato fu portato da Gaza e da Ashkelon sulla tavola di Giustino II il giorno della sua incoronazione a Bisanzio. Era descritto “bianco come la neve”: sappiamo che il vino che veniva prodotto nella regione della Palestina e anche a Yavne era vino bianco." La capacità produttiva di questa cantina raggiungeva i due milioni di litri all'anno. Il Dott. Hadad ha poi sottolineato come questa quantità è da considerarsi enorme anche ai nostri giorni, se si considera che l'intero processo veniva fatto manualmente. Bere vino nei tempi antichi era molto comune, poteva essere aggiunto all'acqua per cambiarne il sapore, o sostituito all’ acqua perché a quel tempo non aveva un buon sapore. Quest’azienda non si concentrava solo sulla qualità della sua produzione, ma anche sull'aspetto ornamentale della struttura. Dott. ELIE HADAD Archeologo - Autorità Israeliana per le Antichità “Abbiamo trovato qui nelle cantine dei fori sui soffitti, che erano incisi a forma di conchiglia. Noi archeologi diciamo, per scherzo, che le cantine con i fori a forma di conchiglia costituivano praticamente il centro visitatori di quel periodo. Per cui, quando si arrivava li, si poteva degustare il vino; una sorta di ufficio principale o di centro visitatori per il sito.”

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