A Gerusalemme la cerimonia di avvio del progetto per la conservazione del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro

2022-03-14 18:48:56
Questo lunedì 14 marzo, le Comunità cristiane guardiane della Basilica del Santo Sepolcro si sono incontrate alle 10 della mattina per la cerimonia di avvio del progetto per la conservazione del pavimento della basilica. Presenti insieme a Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, il Patriarca greco- ortodosso di Gerusalemme Teofilo III e il Gran Sacrestano del Patriarcato Armeno Sevan Gharibian, che hanno affidato alla Custodia di Terra Santa il compito di farsi carico dei rilevanti interventi. Oltre a loro, erano presenti anche il Delegato Apostolico per Gerusalemme, S.E. Mons.Adolfo Tito Yllana, e Fr. Dobromir Jasztal, Vicario Custodiale. La prima parte si è svolta davanti all'Edicola del Santo Sepolcro con la preghiera e un discorso di ognuno. A seguire, i rappresentanti delle tre comunità e degli enti coinvolti si sono spostati verso il corridoio antistante la Sacrestia dei Francescani - da cui inizieranno i lavori - per il sollevamento della prima pietra. All’evento erano presenti i rappresentanti degli enti che stanno realizzando il progetto di restauro: l'Università "la Sapienza" di Roma, il Centro per la Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, il Politecnico di Milano, la ditta Manens di Padova e la ditta IG Ingegneria Geotecnica di Torino. S.B TEOFILO III Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme "Ho aspettato questo momento. E' una grande benedizione per noi che abbiamo già, come sapete, finito i lavori di restauro dell'Edicola ed era imperativo completare i lavori di restauro perché questo restituirà la bellezza e la santità del Santo Sepolcro". Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa “Direi che oggi è un giorno benedetto, perché - dopo questo lungo studio e dopo le fatiche, dopo la pandemia, abbiamo potuto insieme iniziare la seconda fase dei lavori. Per me è un motivo di grande gioia essere riuscito a preparare questo secondo intervento insieme, con un afflato ecumenico e con un sentire davvero fraterno”. SAMUEL AGHOYAN Superiore armeno del Santo Sepolcro “È molto importante non solo per noi stessi, ma anche per Dio, perché vogliamo che il Tempio di Dio sia presentabile, pulito, decoroso, in modo da dar gioia a Dio. E noi, spiritualmente, saremo contenti di aver fatto qualcosa di buono per Dio e per i nostri fedeli. Quindi sono felice, e l'intera comunità di Gerusalemme è felice che finalmente abbiamo deciso di iniziare i lavori e speriamo, preghiamo, che nulla vada storto con la ristrutturazione e che tutto sia fatto correttamente, in tempo e in modo costruttivo”. Grazie al disegno di tutte le pietre del pavimento sarà possibile togliere e rimettere le lastre nello stesso luogo in un periodo che si stima essere attorno ai 26 mesi di durata. Per Fr. Dobromir Jasztal , è senza dubbio un momento storico nella vita di questo posto e nelle relazioni tra le comunità che sono presenti nella Basilica e nella città santa di Gerusalemme. Fr. DOBROMIR JASZTAL, ofm Vicario - Custodia di Terra Santa “Il progetto che oggi abbiamo iniziato con questa semplice cerimonia è stato iniziato tre anni fa, in seguito al restauro dell’Edicola. Le tre comunità hanno deciso di proseguire il restauro del pavimento, che è un progetto di significato storico, ecumenico e anche ecclesiale. È senza dubbio un momento storico nella storia di questo luogo, e anche nella storia delle relazioni tra le comunità che sono presenti qui nella Basilica e nella città santa di Gerusalemme”. Ogni giorno centinaia di pellegrini visitano la Chiesa del Santo Sepolcro; con questa iniziativa i fedeli potranno continuare senza impedimenti a visitare la basilica, il luogo più speciale per il mondo cristiano. Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa “Credo che, in un momento così difficile come quello che il mondo sta vivendo, sia anche un segno. E noi faremo salire una preghiera incessante da questo luogo per la fine della pandemia e per la pace, per la cessazione della guerra in Ucraina, e anche per la cessazione di tutte le guerre dimenticate e che ci sono nel mondo”.

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