Gli immigrati sperimentano che Dio è loro compagno nel viaggio della vita

2024-09-30 13:05:04
“Focalizzarsi sulla dimensione sinodale consente alla Chiesa di riscoprire la sua natura itinerante, di Popolo di Dio in cammino nella storia, di pellegrina e anche di ‘immigrata’ verso il Regno dei Cieli”. Sono le parole di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2024. Il titolo della lettera del Papa è “Dio cammina con il suo popolo”. Questa ricorrenza si è concretizzata in una solenne messa celebrata il 28 settembre nella sala del Notre Dame Center di Gerusalemme, e presieduta da mons. Rafic Nahra, vicario patriarcale di Galilea e Israele, alla quale hanno partecipato numerosi immigrati e rifugiati. PE MATTEO MARCEL CUTINO, SDB Vicario patriarcale della comunità dei migranti e dei richiedenti asilo Ogni anno in questa giornata, diversi gruppi di immigrati provenienti da tutto Israele si riuniscono per celebrare l’unità e la diversità. Unità e diversità si riflettono con entusiasmo e gioia nelle preghiere, nei canti e negli inni al Signore nelle varie lingue dei popoli dell'Asia, dell'Africa e dell'Europa, a volte ricordando la profezia di Isaia sulla riconciliazione delle nazioni, e altre volte ricordando le scene della Pentecoste, quando Dio promette e offre la pace mentre guerre feroci infuriano in tutta la regione, divorando sia la terra verde che quella sterile. ANIL XAVIER DSOU India La chiesa è casa mia. Mi sento come se fossi con la mia famiglia. La mia famiglia è rimasta in India e quando vengo qui mi sento proprio come se fossi con la mia gente. La sfida più grande per immigrati e rifugiati è trovare lavoro e mezzi di sostentamento, e la maggior parte di loro lavora nel settore dell'assistenza o nel lavoro domestico. ANIL XAVIER DSOU India Qui guadagniamo più soldi che in India. GEMMA SUAREZ Filippine Lavoro nel settore domestico per garantire una vita dignitosa alla mia famiglia e aiutare i miei cari e la mia famiglia Un'altra sfida per gli immigrati è il modo in cui vengono visti dagli altri e, a questo proposito, Mons. Rafik Nehra ha detto nella sua omelia che il modo in cui vengono trattati gli stranieri dipende dalla qualità umana di ogni individuo. È una prova di umanità e fede, ha detto. Dal 2018, quando Papa Francesco parla di immigrazione, usa sempre quattro verbi: accogliere, proteggere, assistere e integrare, e siamo incoraggiati ad adottare questi verbi il più spesso possibile. Ma sentire che il Signore cammina con loro è un grande conforto per gli immigrati. PE MATTEO MARCEL CUTINO, SDB Vicario patriarcale per la comunità dei migranti e dei richiedenti asilo La cosa più confortante che possiamo immaginare è sapere che Dio cammina con noi quando affrontiamo ogni difficoltà e sfida. ANIL XAVIER DSOU India Dio si prende cura di me ogni giorno e ogni momento. GEMMA SUAREZ Filippine Sento che il Signore è con me in ogni piccola cosa della vita. È il mio Salvatore e Protettore e affido ogni cosa della mia vita a Lui. Mentre gli immigrati affrontano le sfide della vita, dobbiamo ricordare che Cristo è colui che bussa alla nostra porta come uno straniero e un affamato.

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