Betlemme nella Bibbia e nella storia

2013-12-18 15:40:27
Nell'Antico Testamento la città è chiamata con il nome Beth Lechem, “Casa del Pane”, e anche Efrata, nome che deriva dalla tribù insediatasi in questi luoghi, che letteralmente significa "Fruttifera". Anche i nomi più moderni rimandano all'idea di un luogo di fertilità e abbondanza. In arabo invece, il nome significa "Casa della carne", per la grande quantità di greggi di pecore e capre, una delle attività più importanti della zona. P. EUGENIO ALLIATA Archeologo Studium Biblicum Franciscanum “Di Betlemme parla diverse volte la Bibbia, sia nell’Antico come nel Nuovo Testamento. Da un punto di vista archeologico non sono molti i resti che sono stati trovati nella città di Betlemme peró quei pochi che sono stati trovati concordano con quello che dice la Bibbia”. È ricordata dalla Sacra Scrittura come città di David, luogo anche della sepoltura di Rachele, moglie del patriarca Giacobbe. Nel 2012, nel Parco nazionale intorno alle mura di Gerusalemme, è stata scoperta una “bulla” di circa 1,5 cm, con inciso il nome della città di Betlemme, scritto in caratteri ebraici antichi. Secondo gli archeologi israeliani è la prima prova tangibile dell’esistenza della città nei tempi antichi. La nascita di Gesù è avvenuta ai tempi del dominio romano. Vicino a Betlemme c’è infatti anche il palazzo di Erode: l’Erodion. P. EUGENIO ALLIATA Archeologo Studium Biblicum Franciscanum - Gerusalemme “Nel Vangelo si parla dell’uccisione dei bambini di Betlemme dai 2 anni in giù. Sappiamo che Erode è stata una figura importante, ben documentata da un punto di vista storico e vissuta nell’area di Betlemme. Lì ha fatto costruire un grande palazzo che fosse anche il luogo della sua sepoltura. Le rovine di questo palazzo hanno resistito fino ad oggi, rendendoci presente la figura che compare nei Vangeli in una maniera un po’ sinistra”. Nel museo dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, sono presenti oggetti ritrovati nella grotta di San Girolamo e che testimoniano i periodi dei profetti che hanno annunciato la nascita di Gesù… come anche il periodo dei crociati e altri. P. EUGENIO ALLIATA Archeologo Studium Biblicum Franciscanum - Gerusalemme “Qui nella Terra Santa, la cosa più importante per raggiungere l’epoca storica del Vangelo é la Tradizione. Non c’è niente di più importane che la Tradizion”. P. EUGENIO ALLIATA Archeologo Studium Biblicum Franciscanum - Gerusalemme “Così possiamo dire che la tradizione di Betlemme é stata testimoniata attraverso dei monumenti per tutto l’arco della storia, fin quasi all’epoca della nascita di Gesù”. La grotta della Natività è sicura di una lunga documentazione storico-archeologica che risale a San Giustino, martire del II secolo. Essa divenne ben presto luogo di culto per i primi cristiani, fino al 135 quando Adriano vi fece costruire un tempio pagano, proprio per cancellare il culto cristiano già affermato. Nel 325 Sant’Elena, madre di Costantino, sopra la grotta fece costruire la grande basilica, che lo stesso imperatore volle fosse degna del ricordo del luogo della nascita di Gesù. Da quel momento cominciò un periodo di rinascita per tutti i Luoghi santi e i pellegrini cominciarono a giungere numerosi. Di questa basilica ancora oggi è possibile vedere mosaici e colonne. P. EUGENIO ALLIATA Archeologo Studium Biblicum Franciscanum - Gerusalemme “San Girolamo, un grande scrittore che visse poco dopo l’epoca Costantiniana, esprime la bellezza e la grandezza di questa Basilica – e nello stesso tempo anche un po’ del suo spirito – quando dice “Come si sente piccolo l’uomo che cammina sotto il soffitto lucente di stelle, in mezzo a grandi colonnate con i capiteli dipinti d’oro”. Ma ha anche detto: il Signore dell’universo non è venuto in un palazzo, ma è venuto a nascere in un piccolo buco della terra. P. EUGENIO ALLIATA Archeologo Studium Biblicum Franciscanum - Gerusalemme “Così ci sentiamo anche noi. Vedendo la bellezza di certe costruzioni di Betlemme, siamo spinti a fare una contrapposizione con la Grotta, umile e semplice, che è stata la prima testimonianza dell’evento certamente più importante dell’umanità”. “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce... Poiché un bambino è nato per noi, ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace”.

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