Non tutti sanno che Maria è la santa patrona dell’ordine francescano. Ma perché questa importanza della Madonna per l’ordine? Lo scopriremo attraverso una selezione di oggetti provenienti dalle collezioni della Custodia di Terra Santa e che saranno esposti nella futura sezione storica del Terra Santa Museum. Il museo, che sorgerà nel Convento di San Salvatore a Gerusalemme, sarà il luogo dove riscoprire la storia dei francescani in Terra Santa e la loro devozione verso la Madre di Dio. Ci accompagneranno in questo approfondimento Padre Stéphane Milovitch, direttore dell’Ufficio dei Beni Culturali della Custodia, e Padre Alessandro Coniglio, professore allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Fr. STÉPHANE MILOVITCH, ofm Direttore Ufficio dei Beni Culturali – Custodia di Terra Santa "Oggi presentiamo un oggetto liturgico ormai in disuso, una pace in lamina d’argento realizzata nel 1561. La pace, anche chiamata “osculatorium”, è un oggetto adottato dalla liturgia nel XII secolo che veniva baciato dal celebrante prima della comunione. La pace è arrivata a Gerusalemme dall’isola di Rodi e un’iscrizione presente sull’oggetto dice che venne realizzata per volere di tre frati francescani. La scena raffigurata è forse derivata da un'incisione o da un dipinto e raffigura la Madonna con il Bambino in trono al di sotto di un baldacchino, tra San Francesco e San Ludovico di Tolosa. Si è ipotizzato che questo oggetto sia stato realizzato in Francia oppure a Venezia, a causa dell’impostazione iconografica affine ai dipinti del rinascimento veneziano." Fr. ALESSANDRO CONIGLIO, ofm Professore Studium Biblicum Franciscanum – Gerusalemme "Questa bellissima pace rappresenta, come abbiamo sentito, due santi francescani, il padre San Francesco e San Ludovico Vescovo in atto di venerare la Vergine Santa e il suo divin Figlio. La devozione di Francesco per Maria Santissima è stata sempre sincera, tanto che Tommaso da Celano ci informa che “in suo onore cantava lodi particolari, innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali che lingua umana non potrebbe esprimere” (2Cel 198; FF 786). Tra queste preghiere elevate da Francesco alla Madre di Dio ne spicca una, che è quasi un trattatello di teologia mariana: è conosciuta come Saluto alla Beata Vergine Maria e così recita: “Ave Signora, santa regina, santa genitrice di Dio, Maria, che sei vergine fatta Chiesa ed eletta dal santissimo Padre celeste, che ti ha consacrata insieme con il santissimo suo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito; tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene. Ave, suo palazzo, ave, suo tabernacolo, ave, sua casa. Ave, suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre. E saluto voi tutte, sante virtù che per grazia e illuminazione dello Spirito Santo venite infuse nei cuori dei fedeli, perché da infedeli fedeli a Dio li rendiate” (FF 259-260). Spicca in questa preghiera la serie di epiteti che il Santo riserva alla “Vergine fatta Chiesa”: palazzo, tabernacolo, casa, vestimento, ancella e Madre… Maria, portando in grembo il Figlio di Dio, è stata il luogo in cui Dio si è fatto presente nel mondo, come avveniva, già nell’antica alleanza, nella tenda del convegno e nel tempio di Gerusalemme. Vera abitazione di Dio nel mondo, Maria ha rivestito della nostra umanità il Figlio di Dio, e così lo ha generato nella storia umana come vera madre. Maria è davvero l’ipostatizzazione della Chiesa, la sua personificazione: in lei, membro più eminente della Chiesa, essa riconosce la propria perfetta immagine e la piena realizzazione del suo mistero: come Maria ha generato il Figlio di Dio, permanendo vergine, così la Chiesa genera i figli di Dio, pur rimanendo l’immacolata sposa dell’Agnello." Read More