I vescovi della Holy Land Coordination nella Betania divisa

2020-01-15 16:25:24
E’ la Betania divisa una delle tappe principali dell'annuale viaggio della Holy Land Coordination in Terra Santa. Dopo dieci anni questo gruppo di vescovi provenienti da Europa e Nord America ha voluto tornare a vedere da vicino l’asilo gestito delle suore comboniane letteralmente a ridosso del muro di separazione costruito da Israele. Sr. ALICIA VACAS Superiora Provinciale del Medio Oriente delle Suore Comboniane "Direi che la situazione non è migliorata. 10 anni fa noi avevamo ancora la speranza che il muro si aprisse, che a un certo punto facessero almeno un check-point, un controllo militare, che trovassero un modo grazie al quale qualcuno potesse attraversare questo muro. Invece negli ultimi anni il muro si è chiuso definitivamente, e i bambini che venivano dall’altra parte - dalla parte palestinese - non hanno più accesso alla scuola." Le colonne di cemento armato alto nove metri e il filo spinato non hanno fermato la piccola comunità: una parte delle suore si è trasferita al di là del muro, per continuare a servire la gente di Betania, in arabo Al-Azariya. Sr. ALICIA VACAS Superiora Provinciale del Medio Oriente delle Suore Comboniane "Non è facile vivere in una situazione di tensione, trovarsi a volte intrappolate tra questi due popoli che amiamo e di cui siamo parte ma che comunque si confrontano in casa nostra, proprio nel nostro giardino. Penso che è molto importante che i vescovi conoscano la situazione cosí com e è, senza essere colorata da una parte o dall’altra da interessi parziali… che conoscano la vita della gente cosí, sul posto, e in questo caso la nostra vita. Noi abbiamo una storia da raccontare, la storia di questo pezzettino di muro, ma il muro è lungo più di 800 chilometri e ogni pezzettino ha la sua storia." Il lavoro a fianco dei bambini beduini che sulle colline circostanti vivono in vere e proprie baracche di lamiera rappresenta un’altra delle attività delle suore comboniane, raccontata ai vescovi non senza commozione. S.E. Mons. RICHARD GAGNON Arcidiocesi di Winnipeg - Canada "Lavorano con le persone che vivono qui, costruiscono ponti, cercano di vivere il Vangelo, non si fanno coinvolgere dai partiti politici o dalle ideologie. La loro testimonianza è molto, molto importante in Terra Santa. E’ una voce che ha bisogno di essere ascoltata e il loro esempio parla molto chiaramente." S.E. Mons. RODOLFO CETOLONI, ofm Vescovo di Grosseto - Italia "Questo esserci nonostante tutto, questo esserci per delle persone in una situazione per la quale, dal punto di vista dei grandi, sembra che non ci siano soluzioni: e probabilmente in questo momento non si vedono soluzioni, però queste persone hanno da vivere, quindi hanno bisogno di qualcuno che viva con loro, che li aiuti nei bisogni che hanno, che condivida la vita con loro. Questo è un segno che nessuna guerra, nessun muro, nessun odio può abbattere." Filo conduttore della settimana di visita le giovani generazioni: la Holy Land Coordination, è passata anche dalla Striscia di Gaza, da Ramallah e da Gerusalemme Est, accolta dalla Chiesa locale. S.E. Mons. PIERBATTISTA PIZZABALLA, ofm Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme "Lo scopo è quello di ascoltare, conoscere, per poi tornare nei loro paesi e dare voce alle esigenze della Chiesa e alle sue prospettive." Rev. Canon. MARK MADDEN Segretario Generale della Holy Land Coordination "Penso che sia facile per noi dall’Occidente, specialmente in paesi come l’Inghilterra da cui io provengo, mettere la testa sotto la sabbia…pensare che viviamo migliaia di chilometri lontano e che quindi tutto questo non ci riguardi davvero. Ma penso che molte delle nostre comunità cristiane, al nostro ritorno, saranno molto più coinvolte ora, e si interesseranno maggiormente."

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