La famiglia francescana commemora gli 800 anni dalle stimmate di San Francesco, ricevute alla Verna in Italia. Fra Pier Marco, della Custodia di Terra Santa, ci aiuta a capire il senso di questo dono che Francesco ha ricevuto e come possiamo accoglierlo nella nostra vita.
Fr. PIERMARCO LUCIANO, ofm
Vice-maestro di Formazione
La richiesta che fa Francesco sulla Verna è proprio quella di partecipare pienamente alla vita di Gesù, che è una vita di passione. In Italiano “passione” primariamente non significa dolore, primariamente significa un amore che non fa i conti, un amore che se vuoi è pure scriteriato, senza criterio, che si butta totalmente.
Francesco credeva profondamente a questa verità dell’Amore Appassionato di Dio per lui e per l'umanità intera. Nelle fonti francescane, Tommaso da Celano ci racconta come lui vivesse la sua quotidianità al modo di Cristo.
Fr. PIERMARCO LUCIANO, ofm
Vice-maestro di Formazione
Lo sanno molto bene i frati che vissero con lui come ogni giorno, anzi ogni momento, affiorasse sulle sue labbra il ricordo di Gesù, con quanta soavità e dolcezza gli parlava, con quale tenero amore discorreva con lui, la bocca parla dalla pienezza del cuore e quella sorgente di illuminato amore che lo riempiva dentro traboccava anche di fuori, era davvero molto occupato con Gesù, Gesù portava sempre nel suo cuore, Gesù sulle labbra, Gesù nell'orecchio, Gesù negli occhi, Gesù nelle mani, Gesù in tutte le altre membra.
Da un amore appassionato a una condivisione di sé, con il cuore stesso di Dio.
Fr. PIERMARCO LUCIANO, ofm
Vice-maestro di Formazione
Sulla Verna, infatti. Francesco chiederà “che io possa, per quanto è possibile a cuore umano, vivere quel dolore e quell'amore che ti ha portato a morire per noi.” Allora, festeggiare le Stigmate di San Francesco, significa comprendere, qualche volta purtroppo solamente a livello cerebrale, che la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio.
Fr. PIERMARCO LUCIANO, ofm
Vice-maestro di Formazione
Io ho fatto un'esperienza bellissima, come cappellano al Policlinico Gemelli a Roma, e andavo a visitare i malati, e la mattina portavo la comunione, e un giorno ho pensato ma che sto a fare, io sto a portare Gesù a Gesù, perché se non gli portò Gesù, questi come fanno a essere Gesù?
Ecco, qualche volta non c'è questa consapevolezza anche nel portare la croce, perché è difficile, perché la croce è pesante, però dove c'è stata una croce da una parte c'è un crocifisso indubbiamente, però dall'altra parte c'è sempre Gesù!
In alcuni santuari della Terra Santa, come a Nazareth, Betlemme e nella chiesa di San Salvatore, presso la Custodia di Terra Santa, sono state realizzate delle celebrazioni per vivere come comunità francescana l'intensità di questa grazia dell’amore appassionato di San Francesco per la vita di Cristo.
Fr. IBRAHIM FALTAS, ofm
Vicario della Custodia di Terra Santa
Celebrare gli 800 anni delle stimmate di San Francesco, sicuramente è stata un grande festa! Ieri abbiamo celebrato con tutti i frati e oggi abbiamo festeggiato anche con i nostri ragazzi, gli studenti e i bambini. L’ho domandato sulla vita di San Francesco e lo sapevano e tutti quanti hanno risposto. Infatti, stanno vivendo con noi questa festa e questa è la nostra missione francescana. Che dobbiamo fare fiorire la nostra missione anche con i nostri studenti che sono tanto mussulmani che cristiani.
Per la festa di San Francesco, il prossimo 4 ottobre dovrà arrivare una reliquia del suo sangue in Terra Santa, afferma Fra Ibrahim. Un segno di condivisione davanti alla sofferenza e alla paura che la guerra continua a seminare in mezzo ai popoli. Però è anche il segno di una presenza che non si stanca mai di portare la pace e la speranza per le nuove generazioni. Un studente, essendo al corrente di questa possibilità - ci racconta Fra Ibrahim - ha manifestato il suo profondo desiderio che si tratti di un segno di pace.
Fr. IBRAHIM FALTAS, ofm
Vicario della Custodia di Terra Santa
Speriamo che con la festa di San Francesco e con la sua reliquia che arriverà in questa terra. Come ha detto il ragazzo: chissà che quando arriverà la reliquia il sogno della pace diventi realtà. È quello che vogliamo tutti noi.
E benedicendo il Signore per il dono delle Stimmate di Francesco che ha accolto il mistero di Cristo nella sua carne: dalla sua nascita a Betlemme, nella povertà e nell'umiltà; nella vita pura e semplice a Nazareth e fino a Gerusalemme, dove con il suo sacrificio totale, Gesù si consegna alla volontà del Padre donando tutto se stesso per l'umanità.
Il Messaggio di Natale del Custode di Terra Santa, Fr. Francesco Patton; la preghiera per la pace a Roma; il nuovo libro sulla storia delle origini del cristianesimo ed infine la festa ebraica di Hannukah.
Hanukkah, anche conosciuta come la "Festa delle Luci", è una delle principali festività ebraiche. Il giorno di Natale coincide con l’inizio di questa festa
L'11 dicembre, Piazza Santa Maria in Trastevere a Roma si è illuminata con candele della Fede e della Speranza durante una preghiera dedicata alla pace nel mondo, presieduta dal Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, insieme al Vicario della Custodia di Terra Santa, Fr. Ibrahim Faltas.
Il Santo Padre, Papa Francesco, ha nominato Padre Iyad Twal come Vescovo ausiliare per il Patriarcato latino di Gerusalemme e gli ha assegnato la Sede titolare di Siminina.
Il 13 dicembre, l’Università di Dar Al-Kalima, in collaborazione con la Missione Pontificia, ha organizzato un convegno presso il teatro universitario di Dar Al-Kalima a Betlemme per presentare il libro “Palestina, Culla del Cristianesimo: un’introduzione alla storia delle origini del cristianesimo dal primo al settimo secolo”.