Monte Tabor: In tempi bui, la Trasfigurazione di Gesù ci consola e illumina!

2024-08-06 15:52:33
L’incertezza di sapere se si sarebbe potuta celebrare la Festa della Trasfigurazione ci stringeva il cuore, a causa dei recenti sviluppi di una guerra che dura ormai da 10 mesi. Però la fede ci ha portati a salire il monte e vivere questa bellissima esperienza nella basilica centenaria del Monte Tabor. A presiedere la celebrazione Fra. Ibrahim Faltas, Vicario Custodiale, e a tenere l’omelia Fra Ibrahim Sabbagh, parroco latino di Nazareth. Nella sua omelia, centrato nelle letture della liturgia che ci mostrano il senso della Trasfigurazione, ha anche ricordato tante persone che come Cristo danno la vita per i fratelli, sopportando le sofferenze e anche la morte perché il Regno di Dio possa crescere e spandersi nel mondo. Essere consolati significa sentirsi amati da Gesù che si dona totalmente a noi. tra i presenti, le suore del Verbo Incarnato che erano parte della Comunità di Gaza: Sr. Maria Del Pilar, Suor Maria del Perpetuo Soccorso. Insieme alla Madre Cielo, un bel gruppo di religiose sono venute in pellegrinaggio per pregare qui al Santuario. Sr. MADRE MARÍA DEL CIELO Istituto Serve del Signore e della Vergine di Matarà Vorremmo con questa peregrinazione dare testimonianza e pregare per tanti che stanno soffrendo principalmente in questa Terra Santa e ricordare tutte le vittime innocenti di questa guerra. chiediamo al Signore che le conforti. Sr. MARIA DEL PILAR Istituto Serve del Signore e della Vergine di Matarà Siamo venuti qui per pregare e chiedere che il Signore trasfiguri i nostri cuori e i cuori di tutti e chiediamo il dono della Sua pace. Con questa celebrazione si chiude l’anno commemorativo del Centenario della dedicazione della Basilica della Trasfigurazione, avvenuta l’anno scorso, prima che si scatenasse la guerra. Ma proprio il mistero della Trasfigurazione, ha affermato Fra Ricardo Bustos, guardiano del Convento del Monte Tabor - ci dona ancora una chiave di lettura che va al di là delle nostre aspettative. Fr. RICARDO MARIA BUSTOS, ofm Guardiano Convento del Monte Tabor Noi avevamo delle aspettative, avevamo un programma da svolgere durante l'anno. Ma il Signore, certamente, aveva disposto diversamente. E durante l'anno siamo rimasti così, praticamente, un po' come Pietro, Giacomo e Giovanni, con Gesù, qui sul monte, ma senza la gente. Oggi che è il giorno della conclusione dell'anno giubilare. L'imminenza di un attacco, di una guerra molto più generalizzata di quella che abbiamo avuto fino ad oggi. E quindi, però, questo non ci deve spaventare. Perché quello che hanno visto Mosè ed Elia, nel dialogo con Gesù, è il tramonto. E il tramonto è la risurrezione di Gesù. Oltre le sfide di quest’anno, un segno della presenza di Gesù è stato l’arrivo di tre suore carmelitane dell’Istituto Nostra Signora del Carmine, da poco più di un mese, a servizio del Santuario. Fr. RICARDO MARIA BUSTOS, ofm Guardiano Convento del Monte Tabor Stavamo sempre in attesa di sapere chi poteva venire ad accompagnarci, ad affiancarci in questa presenza. E anche nel servizio della mensa. Questo è un segno che il Signore sicuramente cammina con noi. Alla fine della santa messa Fra Ibrahim Faltas ha ringraziato Fra Ricardo e la comunità del Monte Tabor e tutti coloro che hanno organizzato la celebrazione. Ha salutato Monsignor Rafic Nahra, vicario patriarcale latino per Israele e l’abate dell’Abbazia della Dormizione di Gerusalemme Padre Nikodemus Schnabel come pure tutti i sacerdoti francescani e diocesani della Galilea e della Giudea, nonché i tantissimi fedeli che sono venuti per pregare e chiedere al Signore Trasfigurato, il dono della Pace. Fr. IBRAHIM FALTAS, ofm Vicario Custodial La trasfigurazione ha rafforzato la fede dei discepoli, ma ha anche rinvigorito la nostra fede. Adesso dopo questo momento così bello scendiamo all'altro monte, scendiamo a vivere questa preoccupazione della guerra, della cattiveria, dell'odio, della distruzione, di tutto quello che stiamo vivendo in questo momento, ma diciamo che veramente almeno siamo preparati, siamo pronti a affrontare queste sfide che ci aspettano sotto. Dopo la messa, e partita la processione verso la cappella “Descendentibus” ed è stato letto il vangelo di San Marco che narra il momento in cui Gesù e i discepoli scendono dal monte ed egli ordina loro di non raccontare a nessuno ciò che hanno visto, finché non fosse risorto dai morti. Lì, Fra Ibrahim ha benedetto i ramoscelli degli Alberi del monte, distribuendo poi ai presenti come segno e ricordo di quello che abbiamo ascoltato e vissuto su questo Monte.

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