Nello sguardo del Custode di Terra Santa i volti di tutti i frati in Siria

2023-03-15 20:16:20
Damasco, Aleppo, Latakia: dieci giorni è durata la visita di Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, in Siria. Nelle sue parole, il caloroso incontro con i frati che si prendono cura quotidianamente delle persone che hanno sofferto per il terremoto e le ferite che la scossa ha lasciato nel paesaggio e nelle persone. Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa “Ho trovato una realtà molto provata, perché 12 anni di guerra avevano colpito duramente la Siria e direi specialmente alcune zone della Siria. Lì dove siamo noi è chiaro che la guerra ha colpito in modo molto forte Aleppo. la parte della città che era già stata colpita dai bombardamenti, adesso è un cumulo di macerie. E oserei dire che qualcosa di peggio è successo anche nei villaggi della Valle dell'Oronte, perché lì le strutture avevano retto alla guerra: Knayeh, Yacoubieh…il terremoto ha fatto crollare le case, ha lesionato in maniera molto pesante la chiesa e il convento di Yacoubieh e ha fatto danni gravi anche alla chiesa al convento di Knayeh”. Molte persone sono ancora nelle tende. Frati e volontari continuano la loro opera di solidarietà, con tutti coloro che hanno bisogno e bussano alla loro porta. Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa “Grazie a Dio il tempo è un po’ migliore in quest'ultimo periodo, ma all’inizio del terremoto era inizio febbraio, faceva freddo. A Latakia i danni sono stati soprattutto al campanile, così anche ad Aleppo, per quello che riguarda le nostre strutture. Quello che poi ho visto per contrasto, al di là della distruzione, è stata la grande opera di accoglienza che i frati della Custodia hanno svolto, perché nel momento dell'emergenza, quindi nelle primissime settimane, al Terra Santa College di Aleppo sono arrivati ad accogliere fino a 6000 persone, sistemandole alla buona, un materasso, una coperta, quello che si poteva, un pasto caldo. Un'attenzione a tutti: i Cristiani e anche ai musulmani. E questo direi che ha avuto come conseguenza anche che l'aiuto è arrivato anche dagli altri Cristiani e anche dai musulmani. Paradossalmente la sfida più grande è una sfida che non è di tipo materiale: perché la sfida più grande è vincere la paura”. Fr. Patton, in quanto Custode, è il ministro provinciale, cioè il superiore, dei Frati Minori che vivono in tutti i luoghi in cui è presente la Custodia di Terra Santa, compresa la Siria. Nel suo sguardo sono impressi i volti di tutti i “suoi” frati. FR. FRANCESCO PATTON Custode di Terra Santa E i frati in questo tempo, hanno anche fatto - direi - un’opera di consolazione, di rasserenamento. Hanno lavorato intensamente, non solo per garantire qualcosa di materiale, ma anche per tranquillizzare la gente. Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa “Io chiaramente ho espresso la mia vicinanza ai frati, perché credo che se loro stanno in un contesto pericoloso, difficile, impegnativo, ricevere la visita del proprio responsabile, del proprio ministro è un qualcosa che incoraggia. Ho espresso loro esplicitamente la mia gratitudine, ma soprattutto ho espresso al Signore la mia gratitudine, perché sono contento di vedere che i frati vivono da frati, cioè che frati fanno quello che ci chiede il Signore nel Vangelo e quello che San Francesco ci ha indicato: quindi che da un lato cercano di vivere in fraternità anche in questi contesti molto difficili e dall'altro cercano di essere - come ci diceva San Francesco – “sudditi e soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio, a servizio di tutti per amore di Dio”. Per Fr. Patton, passata l’emergenza, bisogna pensare a ricostruire, e aiutare le persone a continuare a vivere lì dove il terremoto ha danneggiato anche quelle che erano le loro attività. A pochi giorni dalla Settimana Santa, il Custode lancia anche un appello per la Colletta del Venerdì Santo, i cui fondi potranno essere utilizzati anche per questo tipo di emergenze: Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa Il Venerdì Santo deve essere un momento in cui tutti i cristiani del mondo si sentono motivati alla solidarietà. E sapendo che quello che ci viene donato attraverso la Colletta di Terra Santa poi noi lo utilizziamo per le opere alle quali la Colletta è collegata e quindi sia al mantenimento dei Luoghi Santi per permettere ai Cristiani locali e ai pellegrini di tutto il mondo di far  l’esperienza del quinto Vangelo. dell'incontro con i Luoghi Santi e del rinnovamento della propria fede e poi la colletta naturalmente serve per sostenere le attività pastorali: queste parrocchie anche sparse nel Medio Oriente. E poi certamente anche per sostenere le opere sociali (come le scuole, come le case per anziani). E poi sostenere le emergenze. E il terremoto è certamente un’emergenza. La guerra è certamente un’emergenza. I rifugiati e i migranti sono certamente anche un’emergenza, ma son quelle forme di emergenza che ormai sono più o meno stabili, quindi fanno parte di quello che anche è il nostro impegno quotidiano e annuale.

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