La congregazione delle suore di San Carlo Borromeo gestisce il German Hospice di Gerusalemme. Questa comunità è il cuore spirituale della comunità di lingua tedesca che vive nella Città Santa, ma è anche un riferimento per tante famiglie cristiane locali, i cui figli più piccoli vengono ospitati nell’asilo annesso al convento; e infine, per i pellegrini di lingua tedesca, che soggiornano in questa struttura.
Il 23 settembre, inaugurando il nuovo impianto di riscaldamento, un’opera all’avanguardia realizzata grazie al contributo del governo tedesco, con grande delicatezza, le suore hanno saputo creare un momento di condivisione per sognare insieme il futuro, senza arrendersi, per ringraziare l’ambasciata tedesca della vicinanza offerta loro ogni giorno e per completare questo ambizioso progetto, ma anche per per stare con i fratelli benedettini, e tanti amici che partecipano, in un modo o nell’altro, alla vita della comunità di lingua tedesca.
Suor Daniela Gabor
Superiora suore di San Carlo Borromeo, Gerusalemme
Siamo grate verso quanti sono stati coinvolti nel nostro progetto. A iniziare dall'ambasciata della Germania. Che l'ha fortemente raccomandato al governo tedesco. Siamo molto grate a coloro che ci hanno supportato perché potessimo farcela a realizzare questo progetto così complicato. Ciò che resta oggi è soprattutto la nostra preghiera per la pace in Terra Santa e la speranza che un giorno, speriamo presto, possiamo riavere ancora i nostri ospiti qui, per gioire dell'atmosfera della nostra casa.
Steffen Seibert
Ambasciatore di Germania in Israele
Per me, come ambasciatore della Germania, le suore e tutto ciò che fanno qui sono davvero qualcosa di cui essere orgogliosi. Per 125 anni hanno mostrato il senso dell'amore cristiano, prendendosi cura dei malati, prendendosi cura dei sopravvissuti alla Shoah, prendendosi cura dei bambini palestinesi che vengono all'asilo ogni giorno e prendendosi cura dei pellegrini e delle persone che vengono a visitare questa affascinante città. Penso che siano una prova vivente di cosa sia il cristianesimo. E il legame con la Germania qui è ovviamente molto forte. Parlano tedesco. Il modo in cui cucinano è tedesco. Il modo in cui preparano il Natale è tedesco. Quindi è chiaro che io e tutti noi abbiamo un legame molto forte con loro.
In questo momento tutta la Terra Santa è coperta da una coltre di dolore, di ingiustizia e di morte. L’ambasciatore tedesco ci ricorda come nonostante la vergogna della prima e della seconda guerra mondiale, l’abominio dell’olocausto e le tante guerre di religione efferate che hanno scosso l’Europa, è proprio l’esperienza del vecchio continente a mostrarci che è possibile superare conflitti secolari, apparentemente insanabili.
Steffen Seibert
Ambasciatore di Germania in Israele
Come politici e diplomatici, dobbiamo fare tutto il possibile per fermare tutto questo, per riportare i popoli della regione a un modo pacifico di relazionarsi tra loro. In questo momento, questi sono giorni molto bui, davvero molto bui. Voglio dire, l'Europa forse può insegnarci una cosa, che è possibile fare la pace dopo secoli e secoli di guerra tra nazioni. Sono successe cose orribili in Europa. I cristiani si uccidevano a vicenda. Protestanti contro cattolici. E ora non potremmo neanche immaginare che ciò accada di nuovo in Europa. Di certo non nel cuore dell'Europa. Quindi penso che questa sia una cosa che forse potrebbe, dico potrebbe, servire da lezione anche alla gente della Terra Santa, dove si, l'ostilità e le esperienze di sofferenza sono molto profonde da entrambe le parti.
A benedire il nuovo sistema di climatizzazione è stato l’abate Nicodemus, del monastero del monte Sion, che ha sviluppato una profonda riflessione liturgica sul senso dell’uomo e della tecnica come possibilità di amare gli altri e di essere, più pienamente e liberamente, quell’immagine di Dio che già siamo, contro la tendenza a distruggere e violare la sacralità della vita umana.
P. Nikodemus Schnabel, OSB
Abate della Dormizione di Gerusalemme
Siamo circondati da questo oceano di sofferenza. È quello che vedo come il problema principale, la disumanizzazione. Se osserviamo attentamente, il discorso della guerra dice “no, gli altri non sono umani”, “gli altri sono come animali”. Quindi per me è molto importante dire, “ora celebriamo gli altri”, “la dignità di tutti noi umani”, perché ogni essere umano sta ricreando l'immagine di Dio, del Creatore che ci ha dato la possibilità di essere creativi, di cambiare davvero le cose, di migliorare.
P. Nikodemus Schnabel, OSB
Abate della Dormizione di Gerusalemme
Per me oggi, è un segno molto importante che le sorelle credono nel futuro, soprattutto in questo periodo di guerra, un periodo di distruzione, di disperazione, come davanti a un muro nero. Ma per me, è stato meraviglioso vedere che le sorelle hanno detto, “sì”, noi investiamo nel futuro perché crediamo che ci sarà un futuro.
Il Messaggio di Natale del Custode di Terra Santa, Fr. Francesco Patton; la preghiera per la pace a Roma; il nuovo libro sulla storia delle origini del cristianesimo ed infine la festa ebraica di Hannukah.
Hanukkah, anche conosciuta come la "Festa delle Luci", è una delle principali festività ebraiche. Il giorno di Natale coincide con l’inizio di questa festa
L'11 dicembre, Piazza Santa Maria in Trastevere a Roma si è illuminata con candele della Fede e della Speranza durante una preghiera dedicata alla pace nel mondo, presieduta dal Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, insieme al Vicario della Custodia di Terra Santa, Fr. Ibrahim Faltas.
Il Santo Padre, Papa Francesco, ha nominato Padre Iyad Twal come Vescovo ausiliare per il Patriarcato latino di Gerusalemme e gli ha assegnato la Sede titolare di Siminina.
Il 13 dicembre, l’Università di Dar Al-Kalima, in collaborazione con la Missione Pontificia, ha organizzato un convegno presso il teatro universitario di Dar Al-Kalima a Betlemme per presentare il libro “Palestina, Culla del Cristianesimo: un’introduzione alla storia delle origini del cristianesimo dal primo al settimo secolo”.